Daniele Gianotti
Ad-Dio a p. Maurice Borrmans

Ancora una volta, un ad-Dio: a p. Maurice Borrmans, dei «Missionari d’Africa» – più comunemente conosciuti come «Padri Bianchi» – che Dio ha chiamato a sé il 26 dicembre 2017, alla bella età di 92 anni spesi quasi tutti, con generosità, competenza e sapienza, al servizio della vocazione per la quale il card. Lavigerie aveva istituito appunto i Padri bianchi, ossia l’annuncio e la testimonianza del Vangelo in mezzo ai musulmani, specialmente nel Nord Africa, a partire da una conoscenza attenta, competente appunto, a un tempo rigorosa e amorevole, del mondo islamico. Con p. Borrmans se ne va, di fatto, uno dei maggiori artefici del complesso confronto tra cristianesimo e islam, uno studioso alla cui scuola (soprattutto nel Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica) si sono formate generazioni di studiosi e di persone che hanno fatto della testimonianza del Vangelo in mezzo ai musulmani la ragione della loro vita e della loro morte, come p. Christian de Chergé, priore dei monaci trappisti di Tibhirine, uccisi in Algeria nel 1996. Personalmente ho conosciuto p. Borrmans relativamente tardi, grazie alla collaborazione con la rivista di teologia e antropologia della missione (purtroppo defunta) Ad gentes: ma si è trattato di una di quelle conoscenze che poi lasciano il segno. Ad-Dio, p. Borrmans: il suo ricordo sia in benedizione, presso i cristiani come presso i musulmani e presso tutti quelli che cercano Dio e l’uomo con cuore sincero.