È arrivata oggi, 27 gennaio 2018, la notizia del riconoscimento ufficiale, sanzionato da papa Francesco, del martirio di “mons. Pierre Claverie e dei suoi diciotto compagni e compagne di martirio”.
La notizia era nell’aria da qualche tempo, oggi finalmente se ne è avuta la conferma definitiva. Dio sia lodato! (Anche per, tra l’altro, il riconoscimento delle “virtù eroiche” di Madeleine Delbrêl!)
I Vescovi algerini hanno scritto una bella lettera, per accompagnare la notizia riguardante i diciannove martiri d’Algeria. Ne riporto qui di seguito una mia traduzione italiana:
La nostra Chiesa è nella gioia. Papa Francesco ha autorizzato la firma del decreto di beatificazione di “Mons. Pierre Claverie e dei suoi diciotto compagni e compagne”. Ci è data la grazia di poter fare memoria dei nostri diciannove fratelli e sorelle in qualità di martiri, cioè (secondo il significato della parola stessa) di testimoni dell’amore più grande, quello di dare la vita per i propri amici. Di fronte al pericolo della morte onnipresente nel paese, hanno fatto la scelta, a rischio della loro vita, di vivere fino all’ultimo i legami di fraternità e di amicizia che avevano intessuto con i loro fratelli e sorelle algerini per amore.
I legami di fraternità e di amicizia, in questo modo, sono stati più forti della paura della morte.I nostri fratelli e sorelle non accetterebbero di essere separati da tutti quelli in mezzo ai quali hanno dato la loro vita. Sono testimoni di una fraternità senza frontiere, di un amore che non fa differenze.
Per questo, la loro morte mette in luce il martirio di tutti coloro che, algerini, musulmani, cercatori di senso, quali costruttori di pace, perseguitati per la giustizia, uomini e donne di cuore retto, sono stati fedeli fino alla morte durante il decennio nero che ha insanguinato l’Algeria.