Il titolo del sito si ispira a una poesia di G. M. Hopkins (1844-1889): eccola qui di seguito nella versione di E. Montale B. Croce, e poi nel testo inglese originale:
Bellezza variegata
Gloria sia a Dio per le cose variegate –
pei cieli di accoppiati colori come una vacca chiazzata;
per le macchie rosee che screziano la trota nuotante;
per le cascate di castagne dal colore di carbone appena acceso; per le ali del fringuello;
per il paesaggio a macchie e a toppe, parco, terra brulla, campo arato;
e per tutti i mestieri, e i loro arnesi, strumenti e attrezzi.
Tutte le cose contrastanti, originali, disparate, strane;
tutto quello che è cangiante, che varia (chi sa come)
col rapido il lento, col dolce l’agro, con l’abbagliante l’opaco,
Colui le produce la cui bellezza è di là dai mutamenti:
lode a lui!
Pied Beauty
Glory be to God for dappled things –
For skies of couple-colour as a brinded cow;
For rose-moles all in stipple upon trout that swim;
Fresh-firecoal chestnut-falls; finches’ wing;
Landscape plotted and pieced – fold, fallow, and plough;
And all trades, their gear and tackle and trim.
All things counter, original, spare, strange;
Whatever is fickle, freckled (who knows how?)
With swift, slow; sweet, sour; adazzle, dim;
He fathers-forth whose beauty is past change:
Praise him.
Questa poesia mi emoziona sempre… sono bilingue, tuttavia la versione di Montale mi è sempre piaciuta di più.
Davvero molto bella questa poesia
Sono d’accordo, lo stile di Montale è unico e coinvolgente, nonostante sia una traduzione.
una poesia bellissima…
who knows how?
Eccellenza tanti auguri per il suo nuovo ministero. porti a Crema il cammino neocatecumenale!! è uno strumento importante per evangelizzare
pace
Andrea
Grazie per gli auguri e i consigli! Preghi per me, ne ho bisogno!
Caro Don Daniele,
Ho scoperto stamane il tuo blog prezioso e come si fa con una lettera di un amico,ho letto tutto o quasi,segnando i punti salienti,ripromettendomi di ritornare sui e la ad approfondire.Graxie per queste tue parole e queste cose variegate che abbracciano ogni parte di noi,specie in questa fase storica così tribolata ma come solo il Signore da fare,così ricca di luci e di ombre stimolanti,intense,dolorose ma sempre eloquenti per chi le sa vedere …un abbraccio virtuale
buongiorno
la traduzione che voi avete pubblicato non risponde a quella eseguita da Montale:
Gloria a Dio per le cose che ha spruzzate:
i cieli bicolori, pezzati come vacche,
la striscia roseo-biliottata della
trota in acqua, il tonfar delle castagne
– crollo di tizzi giovani nel fuoco –
e l’ali del fringuello; per le toppe
dei campi arati e dissodati, e tutti
i traffici e gli arnesi, e tutto ch’è
fuor di squadra, difforme, impari e strambo,
tutto che muta, punto da lentiggini
(chissà come?) di fretta o di lentezza,
di dolce o d’aspro, di lucore o buio.
Quegli le esprime – lode a Lui – ch’è sola
bellezza non mutabile.
Grazie Matteo! È vero, per una mia svista ho indicato come di Montale una traduzione che è, invece, di Benedetto Croce (e che ho ripreso dalla traduzione di Hopkins curata da A. Spadaro, BUR, Milano 2008, p.180). Me ne scuso con i lettori.